Nonostante il formato video sia sulla cresta dell’onda, spinto da visualizzazioni, condivisioni e algoritmi che premiano questo tipo di contenuto, anche immagini e fotografie continuano a avere un ruolo fondamentale in diversi ambiti. Uno dei più “antichi” riguarda, ovviamente la pubblicità; in questo contesto, mentre buona parte di ciò che vediamo quotidianamente si può annoverare nell’ambito della fotografia commerciale, la fotografia pubblicitaria ricopre sempre un ruolo di primo piano: le sue caratteristiche, dai testi inseriti (se presenti) alle immagini mostrate, permettono di catturare l’attenzione dello spettatore, generando emozioni che contribuiscono al successo della campagna stessa.

Dalle sue principali caratteristiche fino ad alcuni degli esempi più interessanti, scopri di più sulla fotografia pubblicitaria.

 

Le caratteristiche della fotografia pubblicitaria

La fotografia pubblicitaria è una vera e propria forma d’arte visiva che fonde l’estetica della fotografia con gli obiettivi strategici del marketing, creando immagini pensate per trasmettere messaggi specifici ed emozionare il pubblico.

In altre parole, questo tipo di immagine non si limita a documentare un prodotto, ma si dedica a costruire un racconto visivo che accentua le qualità e i punti di forza del soggetto ritratto, a volte rendendo il prodotto stesso un “co-protagonista” della scena.

Inoltre, a differenza di una semplice grafica (che può combinare vari elementi visivi e testuali), la fotografia pubblicitaria è focalizzata sulla creazione di immagini fotografiche capaci di evocare desideri e stimolare emozioni.

 

Le differenze tra fotografia pubblicitaria e fotografia commerciale

Capita spesso che il termine “fotografia commerciale” venga utilizzato come sinonimo di “fotografia pubblicitaria”; si tratta di un errore comune: le due tecniche, infatti, hanno sicuramente alcuni punti in comune, ma al contempo si distinguono per finalità e approccio

La fotografia commerciale si concentra principalmente sulla presentazione di un prodotto: l’obiettivo, infatti, è spingere i potenziali clienti all’acquisto, mostrando ad esempio che il prodotto in questione è superiore rispetto a quello dei concorrenti, mettendone in risalto le caratteristiche oppure mostrandone le peculiarità. Questa tipologia di fotografia include sia immagini su fondo bianco, tipiche dei cataloghi, sia scatti di prodotti in contesti specifici o durante il loro utilizzo.

La fotografia pubblicitaria, come anticipato nelle righe precedenti, mira invece a coinvolgere il pubblico a livello emotivo, creando un legame con il brand attraverso emozioni e valori condivisi. Questo tipo di fotografia richiede una preparazione molto più articolata e studiata rispetto alla fotografia commerciale: dalla moodboard allo storyboard, dallo studio del copy alla location da utilizzare, tutto è pensato in modo da costruire u’immagine coinvolgente e, in molti casi, artistica.

 

Esempi di successo di fotografia pubblicitaria

Marlboro – Cowboy Marlboro Man

Una foto d'autore per la campagna di rebranding di Marlboro

In occasione del rebranding della sigaretta Marlboro (in origine una sigaretta pensata esclusivamente per le donne), Leo Burnett (al quale fu affidata la proposta creativa) suggerì una straordinario ribaltamento per i canoni dell’epoca: prendendo ispirazione da una serie di foto apparse sul periodico Life, venne promossa l’idea del Marlboro man.

Affiancare la fotografia del cowboy alle comunque già famose sigarette produsse un enorme successo, grazie al quale Marlboro diventò in pochi anni leader di mercato: le immagini scelte trasmetteva l’idea dell’uomo coraggioso allo spettatore che, di conseguenza, vi si immedesimava.

Jesus Jeans – Chi mi ama mi segua

Negli anni ‘70 l’imprenditore torinese Maurizio Vitale, proprietario di Robe di Kappa, decise di lanciare la sua linea di blue jeans e di chiamarla Jesus Jeans (nome ispirato dal celebre musical Jesus Christ Superstar).

La campagna di lancio del prodotto, affidata nella parte fotografica a Oliviero Toscani e nel copy a Emanuele Pirella, fu estremamente provocatoria: messaggi come “Chi mi ama mi segua!” e “Non avrai altro Jeans all’infuori di me”, accostati a immagini “blasfeme”, fecero sicuramente parlare molto della campagna, rendendola un esempio memorabile anche nell’ambito della fotografia pubblicitaria.

Diesel – Be Stupid

La campagna pubblicitaria di Diesel, ideata dal team creativo del marchio insieme all’agenzia londinese Anomaly, ruota attorno alla provocatoria filosofiabe stupid“. Con oltre 40 poster, un video manifesto coinvolgente con musica dei White Stripes e una serie di eventi (tra cui un party di lancio a Berlino), Diesel ribalta i valori tradizionali celebrando la “stupidità” come fonte di autenticità.

La campagna, grazie a frasi ironiche e immagini audaci, ha saputo sfruttare il potere della viralità social (nonostante fosse soltanto il 2010) per diffondere rapidamente questo messaggio anticonformista, catturando l’attenzione del pubblico non solo in Italia, ma anche a livello globale.

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